Un proverbio africano dice che: quando un uomo bianco torna dall’Africa dopo il suo primo viaggio vorrebbe scrivere un libro su ciò che ha visto, quando torna dal secondo viaggio si limita a scrivere un articolo, dopo il terzo viaggio tace perché ha finito le parole.
Non siamo riusciti a tacere. Scoppiavano parole e immagini che volevamo condividere con qualcuno. Il nostro desiderio è stato quello di raccontare la vita nella missione africana di Ilula, in Tanzania, che abbiamo visitato nell’agosto 2001 e che ci ha spinto a guardare sempre "oltreilnaso".
Cristian Gennari, fotografo, è stato i nostri occhi e grazie ai suoi scatti è stato possibile la realizzazione della mostra.
Gianluigi De Palo è stato le nostre parole, attraverso i suoi testi abbiamo potuto gridare la bellezza dell’Africa.Inoltre la mostra è stata arricchita dal filmato "Voglia di capire", realizzato da un altro compagno di viaggio, Marco Zamparelli. Lo scopo della mostra è quello di valorizzare le differenze e l’integrazione tra i popoli e promuovere contemporaneamente diversi micro progetti di solidarietà in Africa, attraverso iniziative proposte da varie associazioni. Uno dei palcoscenici della mostra è stata l’esposizione avvenuta nel 2003 a San Carlo al corso, in occasione dell’inaugurazione del centro culturale giovanile "Giovanni Paolo II".
Sono intervenuti, a sostegno dell’iniziativa, Monsignor Mauro Parmeggiani, Direttore del Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile, l’Onorevole Claudio Cecchini, Assessore alle politiche sociali e per la famiglia della Provincia di Roma, Claudia Koll, attrice, testimonial del VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo). Le serate durante la permanenza della mostra, sono state animate dalla Ruggero Artale band che, tra canti e balli africani hanno fatto conoscere ai molti visitatori l’allegria e il ritmo dell’Africa; mentre i colori del "continente nero" sono stati evidenziati durante la sfilata etnica che ha intrattenuto gli ospiti intervenuti. Questo percorso fotografico che abbiamo chiamato "Ho un debito con il paese più indebitato della terra", descrive il sorriso e la speranza dell’Africa, la ricchezza di questo ’Paese’ con il quale ci sentiamo di aver contratto un debito chiamato ’consapevolezza’.
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